Descrizione
Calorosa e contemporanea, la Cappella Notre Dame de Jérusalem o Cappella Cocteau fa parte della lista di monumenti eclettici che si trova nei dintorni della città.
Qui ritroviamo le curve sensuali disegnate da Cocteau, che danzano e si stringono al ritmo dei raggi del sole che si tingono sulle vetrate. Tra i disegni di un poeta portato via troppo presto dalla malattia e le opere degli artisti venuti dopo di lui, il visitatore s’improvvisa esploratore di un mondo popolato di sacrosanti personaggi dall’aspetto naïf e delicato.
La cappella è chiusa per lavori di ristrutturazione fino a gennaio 2020.
Biglietteria
Condividi
Ci piace perché...
- È l'ultima opera spirituale di Cocteau
- Grande parco alberato
- Le sfumature di colori del mosaico del pavimento
Informazioni pratiche
Apertura
Dall’1 ottobre al 31 marzo
Dal martedì al sabato
09:30-12:00 / 14:00-16:30
Chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi
Tariffe
Ingresso singolo: 3€ (biglietto individuale, valido un giorno)
Fréjus Pass: 6€ (Fréjus Pass individuale 4 siti di interesse, valido 7 giorni). A partire dai 18 anni.
Fréjus Pass ridotto: 4€ (Fréjus Pass Individuale 4 siti di interesse, valido 7 giorni). Ragazzi tra i 12 e i 17 anni, studenti – 25 anni (dietro presentazione del tesserino), gruppi con più di 10 persone, persone in cerca di lavoro (dietro presentazione del giustificativo), classi scolastiche e stabilimenti scolari esterni a Fréjus/Saint-Raphaël.
Fréjus Pass Integrale: 9€. Pass Individuale 4 siti di interesse* e chiostro della cattedrale, valido 7 giorni. Il Pass Integrale non esiste in tariffa ridotta.
Gratis: bambini con età inferiore ai 12 anni, persone disabili (dietro presentazione di un giustificativo), guide riconosciute dal Ministero della Cultura e della Comunicazione (dietro presentazione del tesserino professionale), conservatori del Patrimonio territoriale o dello Stato, giornalisti (dietro presentazione del tesserino professionale), gruppi scolastici nell’ambito della convenzione Educazione Artistica e Culturale e i loro accompagnatori, insegnanti di Fréjus nell’ambito della preparazione delle visite con previa conferma dell’Animatore dell’Architettura e del Patrimonio.
Gratis
Minori di 18 anni (in famiglia e non con gruppi scolastici)
18-25 anni (cittadini europei e residenti extracomunitari nell’Unione Europea)
Persone disabili e il loro accompagnatore
Persone in cerca di lavoro (dietro presentazione di un attestato non più vecchio di 6 mesi)
Carte Culture – Carte ICOM
La cappella Cocteau: la storia
Lasciata in stato di abbandono per vari anni, la città di Fréjus nel 1989 acquistò la cappella e la fece restaurare; venne poi classificata come Monumento Storico il 20 gennaio dello stesso anno.
Alla fine dell’estate del 1962, Cocteau cedette alla richiesta del Vaticano di realizzare un santuario per l’ordine del Santo Sepolcro a Fréjus.
L’ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme è un ordine religioso creato da Godefroy de Bouillon dopo l’assedio di Gerusalemme nel 1099. Quest’ordine ha come funzione quella di proteggere il Santo Sepolcro, ma anche la vita liturgica del santuario e, di conseguenza, l’insieme del regno franco di Gerusalemme. Nel 1489, Innocenzo VIII decide di eliminare l’ordine canonico per incorporarlo all’ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Dal 1868, esiste l’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Nato per volontà di un banchiere di Nizza, il signor Martinon, il progetto della cappella nel quartiere Tour de Mare di Fréjus viene realizzato con l’architetto Jean Triquenot, che si ispira alla tomba di Cristo della chiesa Santa-Fosca sull’isola di Torcello a Venezia e al Pantheon di Roma (citato direttamente da Jean Triquenot).
La prima pietra viene posata il 24 febbraio del 1963. Dopo la morte di Jean Cocteau, sarà Édouard Dermit a portare a termine il lavoro nel 1965. Le vetrate sono di Raymond Moretti, pittore di Nizza, e le ceramiche sono di Raymond Pelissier di Fréjus. I mosaici esterni vennero realizzati nel 1992 da Laetitia Léotard e Henri Virmouneix.
La Cappella di Fréjus fu una delle ultime opere di Jean Cocteau, assieme alle vetrate della chiesa Saint-Maximin di Metz, concluse alla fine degli anni 60.
Il tema iconografico all’interno si basa essenzialmente sulla Passione di Cristo e la cavalleria delle crociate. La passione di Cristo consiste in un insieme di eventi che hanno preceduto e accompagnato la morte di Gesù. Ritroviamo l’ultima cena, la crocifissione, l’arresto di Cristo, i sette dolori della Vergine, la risurrezione, ma anche l’angelo annunciatore dell’Apocalisse e personaggi ieratici che cantano salmi attorno a un cristo.
Troviamo anche molti riferimenti ai cavalieri delle crociate, ai cavalieri Templari, del Santo Sepolcro e il grido di battaglia delle crociate “Dio lo vuole”.
Alcuni elementi biografici sull’artista:
Jean Cocteau nacque il 5 luglio 1889 a Maison-Laffite e morì l’11 ottobre del 1963 nella sua casa di Milly-la Forêt. Vive un primo dramma il 5 aprile del 1898, a 9 anni, quando suo padre si suicida. A 15 anni viene mandato al liceo Condorcet, ma manifesta poco interesse per lo studio, facendosi sospendere nel 1904 per indisciplina e venendo bocciato due volte al baccalauréat (equivalente della maturità).
Ispiratore del surrealismo, collaboratore del movimento Dada, esercita una grande influenza sul lavoro degli altri con Erik Satie, compositore contemporaneo francese. Poeta, grafista, disegnatore, drammaturgo e cineasta, entra a far parte dell’Académie française nel 1955, seggio N°31. Potremmo definirlo anche romanziere, pittore, litografo, ceramista, tappezziere…
Riformato nel 1914, partecipa alla guerra come autista di ambulanza.
L’improvvisa morte del suo amico Radiguet nel 1923, con il quale condivideva la sua passione per l’oppio, lo portò a Villefranche sur mer, presso l’hotel Welcome.
Vive un altro dramma anche nel 1930, durante la sua relazione con Nathalie Paley. Quest’ultima, incinta del poeta, ebbe un aborto spontaneo, non sapremo mai se dovuto agli effetti dell’oppio.
Cocteau ebbe poi una relazione con due attori, Jean Marais e Edouard Dermit; quest’ultimo venne ufficialmente adottato da Cocteau e sarà all’origine del successo di Edith Piaf. Infatti nel 1940, l’opera di teatro, “Le Bel Indifférent” scritta da lui per Édith Piaf ebbe un grande successo. Tra i successi che fecero passare Cocteau alla storia possiamo citare “La bella e la bestia” (1946).
Fu presidente di giuria al festival di Cannes nel 1953 e nel 1954.
Giocando un ruolo ambiguo durante la seconda guerra mondiale, fa prova soprattutto di un certo pacifismo e in seguito si impegna nella difesa del diritto all’obiezione di coscienza.
Nella primavera del 1950 venne invitato presso la Villa Santo Sospir a Saint Jean Cap Ferrat, villa di Francine Weisweller, che decorò, incoraggiato da Matisse. Si trovò così bene in questa casa che vi ritornerà poi per undici anni. Nel 1960, gira il film “Il testamento di Orfeo” grazie al sostegno finanziario di François Truffaut.
Morì lo stesso giorno di Édith Piaf, all’età di 74 anni. Venne sepolto nella cappella Saint-Blaise-des-Simples a Milly la forêt. Poco tempo prima di morire scrisse: “Certo che sono credente. Certo che prego, ma non il vostro dio” e l’epitaffio sulla sua tomba recita: “Sono ancora con voi”.
Édouard Dermit, che realizzò i disegni della cappella dopo la morte dell’artista (erano stati realizzati 120 schizzi da Jean Cocteau per questa cappella), lo raggiungerà nella stessa tomba di famiglia nel 1995.