Descrizione
Il monumento fu realizzato in onore dell’esercito africano caduto per la Francia nella prima guerra mondiale. La scultura del Memoriale dell’Esercito Nero rende omaggio ai contingenti delle colonie francesi installati a Fréjus a partire dal 1915. L’opera è immersiva: la scena solenne, i volti austeri. Monumento ricco di simboli, che fa percepire il senso del sacrificio attraverso i corpi ieratici e gli sguardi rivolti al cielo. L’epitaffio, firmato da Léopold Sédar Senghor, recita: “Sono caduti uniti in modo fraterno affinché tu possa restare francese”
Coordinate
Memoriale dell’esercito nero
Rotonda di Fréjus-Plage, Boulevard de la Libération/Boulevard d'Alger
Biglietteria
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Ci piace perché...
- È vicino al mare
- Sembra che l'opera prenda vita
Il memoriale dell'esercito nero: la storia
Inaugurato nel 1994, in occasione del cinquantesimo anniversario dello sbarco in Provenza, questo monumento si ispira al primo “Monumento agli eroi dell’Esercito Nero” costruito a Reims nel 1924. Nel 1921 venne creato il comitato per gli eroi dell’Esercito Nero a Parigi. Posto sotto l’alto patrocinio dello Stato Francese, aveva per missione quella di far costruire in Francia e in Africa un monumento in memoria dei soldati indigeni morti per la Francia durante la prima guerra mondiale. Vennero scelte subito le città di Reims e Bamako. Il 29 ottobre 1922, André Maginot, ministro di guerra, venne a posare la prima pietra. Il monumento fu inaugurato il 13 luglio 1924 da Edouard Daladier, ministro delle colonie, in presenza dei due deputati africani dell’assemblea nazionale: Blaise Diagne, deputato del Senegal, e Gratien Candace, deputato della Guadalupa.
Questa scultura monumentale fu realizzata per rendere omaggio ai Fucilieri Senegalesi, che difesero la città durante la prima guerra mondiale. Rappresenta un gruppo di soldati africani dell’esercito coloniale riuniti dietro un ufficiale bianco che porta la bandiera francese. Un monumento simile fu eretto il 10 gennaio 1924 a Bamako, allora capitale del Sudan Francese, ed esiste tuttora. Il monumento di Reims invece, opera dello scultore Paul Moreau Vautier, venne distrutto dai tedeschi nel 1940. Dal 2013 c’è però a Reims un nuovo monumento, ma con uno zoccolo differente.
Durante la prima guerra mondiale circa 200.000 soldati dell’”Africa Occidentale Francese” combatterono nell’esercito francese, e di questi 30.000 trovarono la morte. La federazione rappresentava 8 colonie francesi dell’Africa dell’Ovest tra il 1895 e il 1958. La Mauritania, il Senegal, il Sudan Francese (diventato il Mali), la Guinea, la Costa d’Avorio, il Niger, l’Alto Volta (oggi Burkina Faso), il Togo e il Dahomey (diventato il Benin).
Il memoriale di Fréjus, che si trova vicinissimo al mare, fu costruito dall’Associazione degli Amici del Museo delle Truppe della Marina, con il contributo del Ministero della Difesa e della città di Fréjus. È dedicato a tutte le truppe africane che hanno valorosamente servito la bandiera francese per più di un secolo e delle quali Fréjus era il presidio più importante. L’installazione di questo presidio fu voluta dal Generale Gallieni, che possedeva a Fréjus una grande struttura chiamata “La Gabelle”.
La statuaria è in bronzo ed è opera dello scultore Yvon Guidez, allievo di César. La fusione di quest’opera è avvenuta a Gliwice, in Polonia. Fu inaugurata da François Léotard, all’epoca ministro della Difesa e sindaco di Fréjus.
L’epitaffio è firmato da Léopold Sedar Senghor (1906 – 2001), politico e scrittore senegalese ed ex presidente della repubblica del Senegal: “Sono caduti uniti in modo fraterno affinché tu possa restare francese”